Cronache dal Niger – Assenze migranti

Aicha arriva dalla Libia senza marito e senza figlio. Si perdono di vista alla stazione dei camion. Sua figlia si chiama Hawa e da due anni migra con lei. Aicha ha seguito il marito, le geografie e le frontiere. Per passare dalla guerra in Liberia a quella della Libia è bastato sedurre il deserto. Aicha transita senza documenti e senza il certificato di nascita della figlia. Perduto anche lui come parte degli anni che indossa. Sono 26 in fila come soldatini di piombo che trescano con le bambole di pezza alla fiera dell’est. Suo marito fa il meccanico e ripara le auto in sosta vietata.

La sovranità nazionale appartiene al popolo poi assente tra una elezione e l’altra. Nell’Assemblea Nazionale del Niger seguono le ‘transumanze’ dei politici scelti dal popolo. La corruzione, la concussione e il traffico di influenze sono puniti per legge. L’articolo 4 citato dalla Costituzione lo ricorda. Si comprano e vendono i seggi dei deputati. La settima Repubblica somiglia alle precedenti. Una lista di assenze premeditate come di un furto con scasso. Si parla dei poveri quando torna comodo alle agenzie onusiane. Le statistiche celebrano le priorità di chi detiene il potere.

Nené Rita emerge dalla sabbia. Le rimane una madre e due documenti inutili che si assomigliano. E’andata nel Sudan come domestica finché non l’hanno espulsa. E’ assente da due anni dalla Costa d’Avorio. Senza padre e senza figli non sa per chi dovrebbe tornarvi. La commissione per i diritti umani del Sudan rilascia patetiche dichiarazioni di dignità perduta. Suo padre era liberiano prima di andarsene oltre le il paese delle colline. E’ nata a Danane poco lontano dal campo profughi. Alla frontiera tra due paesi che si consolano a vicenda. Assenti dalla storia e ostaggi della cronaca.

L’assenza di dio era cominciata presto. Si era ritirato quando le cose si mettevano male suo malgrado. Lingue, popoli, nazioni e re. Tutte le occasioni erano buone per farsi la guerra. Babilonia e gli imperi si rincorrevano senza saperlo. Che non ci fosse nulla di nuovo sotto il sole gli era parsa un’insolenza. Eppure aveva dovuto ricredersi. Le sue parole rimasero scritte nei testamenti tra i cimiteri. Le tavole delle leggi mai affidate ai poveri. Un dio assente che non crede più ai miracoli. L’unico che gli era riuscito sta aspettando nei pressi di una tomba svuotata dal vento.

Essomo Audrick Simeon voleva raggiugere la Spagna. A Tamarraset i soldi erano terminati come i suoi documenti. Nel Camerun faceva di mestiere il saldatore. Lo hanno detenuto per qualche giorno e poi espulso al confine col Niger. Gli manca il suo paese e anche la Spagna. Sono assenze che non trovano parole per confessarsi. A 31 anni gli rimane da saldare la vita col ritorno. Invece Diamond l’hanno chiamato così per via dei diamanti in Liberia. Erano serviti per finanziare una dittatura senza fine. Manca dal paese da due anni e fabbrica sapone liquido per parrucchieri ambulanti.

I padri fanno assenze ingiustificate come a scuola. Mancano gli adulti che sanno domandare. E sono assenti i giovani che potrebbero rispondere. Mancano le strade che portano ai granai della saggezza. Si preferiscono le scorciatoie del petrolio, dell’oro e dell’uranio da negoziare. Sono assenti i minatori di futuro e prosperano i notai del presente. Nessuno oserebbe dire per cosa vale la pena restare nel paese. Assenti dalla città e dalle decisioni politiche. Il Niger di oggi colleziona assenze in cambio di aiuti umanitari. Anche i colori dei semafori hanno scelto di migrare dalla capitale.

Cissé arriva da lontano. Passa un anno lavorando e dormendo in un cantiere edile di Algeri. Un pugno di ‘dinar’ per dodici ore di lavoro al giorno. Diceva che manca il rispetto della religione. Afferma che andranno senz’altro all’inferno perché non sono buoni musulmani. Sfruttano chi lavora e peggio ancora la polizia è razzista. E’assente da un paio d’anni. Torna perché lo zio gli promette un lavoro da commerciante nella filiera del cacao. Da 3 anni Ishmael solca l’Africa Occidentale per approdare a Niamey. Dalla Sierra Leone alla Guinea per raggiungere la Mauritania dal Senegal. Dice che gli manca la capitale Freetown dov’è nato da 23 anni. Torna come fosse un canto libero.

Fonte www.ilfattoquotidiano.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.