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A.A.A. vendesi acqua potabile – Con il Decreto Ronchi il Governo dà il via alla privatizzazione dell’oro bianco

Ieri, con 320 voti a favore e 270 contrari, il Governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul decreto Ronchi, già approvato al Senato, e che riferisce – all’articolo 15 – sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali tra i quali la vitale, indispensabile, acqua. Prima, l’Aula aveva bocciato pregiudiziali di costituzionalità dell’opposizione al decreto.

Ma la cosa più inquietante è che la norma “incriminata” è stata inserita all’interno di un decreto legge sugli oblighi comunitari, solo che – di fatto – le intenzioni dell’UE sono state, volutamente, travisate: laddove l’Europa si muoveva verso una pacifica libertà di scelta di gestione da parte delle comunità locali, il nostro esecutivo ha voluto leggervi un invito a privatizzare il servizio idrico.

E’ quanto affermato da Roberto Fazioli, docente di economia all’università di Ferrara, aViaemilianet.

Immediate, si sono levate le proteste, peraltro già caldamente annunciate nei giorni scorsi. In particolare, svettano dal fronte degli oppositori al decreto il WWFFederconsumatori eAdusbef – l’AssociazioneDifesa Utenti Srevizi Bancari e Finanziari – i quali sottolineano la necessità di un subitaneo confronto nazionale sul tema attraverso gli Stati Generali dell’acqua, in modo tale da convogliare tutti gli attori interessati alla questione per la ricerca di soluzioni condivise per il governo, la tutela e la gestione idrica. Se il problema non dovesse venire altrimenti risolto dal Parlamento, già tuona da più parti lo spettro della raccolta firme per il necessario referendum abrogativo.

La privatizzazione progressiva dell’acqua risulta essere, anche per esponenti del PD e dell’Italia dei Valori, un atto irresponsabile che espropria non solo i poteri delle comunità e delle cittadinanze locali in merito a una questione che più vitale non si può, ma palesa anche il dramma di future, probabili, infiltrazioni mafiose nella gestione del servizio idrico.

Certamente, in tempi di cambiamenti climatici, di avanzamento delle aree desertiche, ecc ., trovo davvero sconcertante che l’acqua venga trattata alla stregua di un qualsivoglia bene economico. Attualmente, in paesi come l’India, il prezzo dell’acqua, laddove è stata attuata la privatizzazione, è aumentato di oltre il 40% per le famiglie e il rendimento per la vendita delle bottiglie del prezioso liquido, soltanto in questo Stato, fattura miliardi di euro ogni anno. E’ esattamente la prospettiva suggerita dal Codacons anche per il nostro paese. S’impone una riflessione.

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